Carissime/i Brontëane/i,
finalmente è uscito in cartaceo anche l'ultimo volume delle
Lettere di Charlotte Brontë Vol.3 (1851-1855) e finalmente posso mostrarvelo in tutta la sua violacea bellezza. Con quest'ultimo tomo si chiude un percorso iniziato all'incirca quattro anni fa, intrapreso assieme alla traduttrice,
Alessandranna D'Auria. In questi ultimi quattro anni ho avuto l'onore di essere la prima lettrice dell'
epistolario completo di Charlotte Brontë e di poter revisionare ogni lettera nella sua versione italiana, la primissima, oltre che curarne la biografia e un paio di prefazioni.
"Gli scrittori non possono scegliere il proprio umore: con loro non è sempre alta marea, né, grazie al Cielo, sempre tempesta."
a George Smith, 20 Novembre 1852
"Sussulto al dolore della condanna, come ogni altro corpo di carne e sangue. Ma io amo, onoro, mi inginocchio alla verità."
a Harriet Martineau, 21 Gennaio 1853
La pubblicazione di quest'opera non sempre è stato un percorso facile, spesso minato da altri fattori, ma alla fine, io e la mia socia siamo arrivate al capolinea: regalare alle affezionate lettrici dell'autrice di Jane Eyre, - a fronte di tante raccoltine di lettere edite da Editori più o meno noti - tutte le missive che ella scrisse in vita e che sono sopravvissute ai secoli, anche in italiano. Nessuno ci ha pensato prima, nessuno le ha volute pubblicare prima. Noi, con i nostri piccoli mezzi, lo abbiamo fatto e a modo nostro ne siamo orgogliose.
"Preoccupazione e Paura sono così vicine alla Speranza che a volte a stento riesco a vederla tra le ombre alte che proiettano."
a George Smith, 25 Aprile 1854
"Vedrete che Villette non tocca affari di pubblico interesse. Non posso scrivere libri che trattano argomenti del giorno, è inutile provarci. Né posso scrivere un libro per la sua morale, né posso intraprendere un progetto filantropico, anche se onoro la filantropia."
a George Smith, 30 Ottobre 1852
Qui ritroviamo le lettere che Charlotte Brontë scrisse nell'ultimo lustro della sua vita. Un quinquennio in cui ella si ritrovò sola, senza più le sue amate sorelle e in cui scrisse, sempre avvalendosi dello pseudonimo di Currer Bell, il suo ultimo romanzo, Villette, da molti considerato il suo vero capolavoro. Sono gli ultimi suoi anni di vita, in cui si sposò, contro ogni aspettativa passata e in cui si ammalò fino a morire.
"Per quanto riguarda la mia esperienza di matrimonio, penso che tenda ad attirarti fuori e lontano da te stesso."
a Ellen Nussey, 9 Agosto 1854
Epistole sempre oneste, lettere di una donna e di una scrittrice che quando apriva il suo cuore su carta, nella finzione letteraria come per scrivere alla migliore amica o al suo Editore, non lasciava trasparire altro che il suo vero sentire.
"La mia palette non permette tinte più brillanti. Se approfondissi i rossi, o brunissi i gialli, farei un pasticcio."
a William Smith Williams, 6 Novembre 1852
815 volte - tante quante sono le lettere che compongono tale epistolario - rivolgo oggi il mio grazie ad Alessandranna D'Auria per averle tradotte una per una, nonostante tutto. E' questa un'opera che, assieme ai contenuti e alle emozioni, mi ha regalato un'amicizia speciale. 💜
"Le mie fatiche, come le chiami, sono in sospeso, e non posso affrettarle. Devo prendermi il mio tempo, per quanto lungo possa essere questo tempo."
a Ellen Nussey, 1 Luglio 1852
Quest'ultimo volume, come i precedenti, è disponibile nelle sue versioni e-book e cartacea solo su Amazon, pubblicati da Darcy Edizioni.
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